IL MISTERO DELL’ARA PERDUTA – ARA GOSSEI

IL MISTERO DELL’ARA PERDUTA
Contea di Hanover Parish, 10 miglia ad Est di Montego Bay, Giamaica.
Sulle montagne costiere nei pressi della cittadina di Lucea, un tale di nome Mr. Odell è impegnato in una battuta di caccia. Odell scorge il suo obiettivo, prende la mira e spara.
L’uccello colpito cade al suolo e l’uomo lo osserva attentamente prima di riporlo nel suo carniere, si tratta di una bellissima ara rossa.
Mr. Odell ancora non lo sa, ma quel pappagallo scarlatto darà vita ad uno dei dibattiti più intriganti delle scienze naturali. Era il 1765.

Tre anni dopo un certo Dr. Anthony Robinson, un naturalista, esamina l’ara rossa che Mr. Odell aveva ucciso ed imbalsamato e ne formula una descrizione, sottolineando i tratti unici di quell’ara che, a detta sua, non somigliava a nessun altro pappagallo osservato fino a quel momento.

Dopo poco si persero le tracce del pappagallo impagliato e la descrizione di Robinson divenne improvvisamente l’unica prova dell’esistenza di quell’uccello.
Quel documento sembrava essere destinato a cadere nel dimenticatoio quando 80 anni dopo venne esaminato dal famoso naturalista Philip Henry Gosse, arrivato in Giamaica per lavoro.

Nel 1847 la descrizione di Robinson redatta da Gosse venne pubblicata nel libro “Birds of Jamaica” uscendo da fatto di cronaca locale ed elevandosi a documento scientifico.

La storia dell’Ara di Gosse era ufficialmente cominciata.

Tutto ciò che ci rimane ad oggi come testimonianza dell’esistenza di questo pappagallo sono un documento di 10 righe (la descrizione di Robinson e Gosse) e un’illustrazione di Joseph Smit pubblicata nel 1907 all’interno del libro “Extinct Birds” scritto dal barone Rothschild.

Analizzando a fondo la storia dell’Ara di Gosse non mancano alcuni interrogativi.
L’Ara uccisa da Mr. Odell era l’ultima della sua specie?
Si è davvero estinta l’Ara di Gosse? E se si quando?
Perché non esistono delle descrizioni di questo pappagallo antecedenti al 1768?
E soprattutto: è mai esistita l’Ara di Gosse?

All’interno di questo video indagheremo l’intricata storia di questa bellissima “Ara perduta” e cercheremo di porre alcune soluzioni al suo mistero.——————-

L’ORSO POLARE È CANNIBALE A CAUSA DELL’UOMO?

La parola “cannibale” deriva dal termine spagnolo “caníbal” (o caríbal), che deriva a sua volta dal vocabolo “Caribe”, una popolazione nativa del Centro America, in particolare del Mar dei Caraibi, popolazione che si dice avesse abitudini antropofaghe.

Mentre per l’uomo moderno il cannibalismo è un comportamento tabù, condannato ed aberrante, in natura è una pratica che viene attuata molto spesso.
Per noi persone civili è difficile immaginare cosa possa spingere un animale a nutrirsi dei propri simili. Forse ci siamo dimenticati cosa voglia dire avere fame per giorni e lottare per la sopravvivenza in un mondo che non fa sconti, come quello della natura.

Questo è il caso del video di oggi.
Dalle tropicali isole dei Caraibi, ci spostiamo nell’estremo Nord, all’interno del Circolo Polare Artico.
Questo territorio impervio è il regno del più grosso carnivoro terrestre: l’Orso Polare.

Sembra che ultimamente alcuni esemplari di questa imponente specie di urside, si siano dati alla pratica del cannibalismo.
La causa?
Secondo alcune testate giornalistiche sarebbe il “Riscaldamento Globale” prodotto dall’uomo.
Quindi da noi.

Ma è proprio così?
Siamo proprio noi la causa di questo comportamento estremo?
Oppure il cannibalismo è un fenomeno già presente nel panorama etologico dell’orso polare?

Nel video di oggi approfondiremo questo fenomeno, ne capiremo le cause e separeremo ciò che è vero da ciò che non lo è.

LA BUFALA DEL BRANCO DI LUPI – #MITI E #FALSIMITI

Il lupo da sempre è stato al centro di storie, miti e leggende.
Questo succedeva in tempi antichi, ma succede anche ai giorni nostri.
Alcune storie vedono il lupo come incarnazione di tutto ciò che ci spaventa della natura: la sua violenza, ferocia ed indomabilità.
Altri racconti prendono il lupo come eroe positivo, una figura benevola dalle incredibili doti e dotato di un carisma fuori dal comune.
Mentre però i racconti ispirati alla natura di Esopo, prendevano gli animali come simboli di comportamenti umani ed avevano come scopo educare le persone alla conoscenza della natura dell’uomo, al giorno d’oggi i miti su alcuni animali sono solo frutto di una bassissima conoscenza di questi ultimi e spesso si fanno portatori di messaggi errati e fuorvianti.

Il video di oggi riguarda questo tipo di storie.

La Bufala del branco di lupi è una notizia del 2015 che gira attorno alla foto della copertina.
In questo video cercheremo di capire perché non corrisponde a verità ed invece qual è la versione corretta.
Scopriremo alcune delle dinamiche presenti in un branco di lupi e parleremo dell’importanza della divulgazione responsabile.

IL SANTUARIO PELAGOS

Davvero il Leone maschio è un animale pigro e indolente che lascia alle femmine del branco tutti i compiti della caccia?

Nel video di oggi scopriremo la verità sulla vita dei leoni. Approfondiremo le loro diverse fasi di vita e osserveremo quanto dura possa essere per loro la lotta per la sopravvivenza. Infine vedremo anche i tre motivi per cui erroneamente si crede che il leone maschio sia un animale nullafacente.

Essere un leone capobranco richiede forza, agilità ed esperienza e in un branco di leoni ci può essere solo un leone adulto capobranco. Nessun altro leone adulto può essere presente.

Chi non è il più forte è costretto a vivere da nomade per anni. Se vuole avere la possibilità di tramandare il proprio patrimonio genetico ciò che deve fare è superare in una lotta feroce e cruenta un altro leone capobranco e rubargli il branco di femmine e cuccioli.

TORBIERE DEL SEBINO – #BEHINDTHEDOC

A seguito del nostro DioramaDOC dedicato alla Riserva delle Torbiere del Sebino, abbiamo deciso di creare questo nuovo format, in cui portiamo lo spettatore a fare un giro nel “DIETRO LE QUINTE” del nostro lavoro.

Il primo obiettivo di questo format è farci conoscere un po’ di più dal nostro pubblico, facendo emergere anche il nostro lato più leggero ed umano, altrimenti invisibile in video più tecnici o con argomenti più impegnativi.

Il secondo obiettivo del video e del format, è fare una chiacchierata in cui raccontiamo un po’ il tipo di esperienza vissuta per creare il DioramaDOC, condividiamo come è stato per noi lavorare al progetto, il tipo di attrezzature che abbiamo usato e spieghiamo il tipo di messaggio che volevamo trasmettere.

Ci siamo resi conto che le immagini di un DioramaDOC possono avere un grande impatto sul modo in cui si vive e si entra in contatto con la natura e l’ambiente.
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di raccontare tutto quello che c’è dietro alla progettazione ed alla realizzazione di uno dei nostri “Mini documentari”.

INVERNO NELLE TORBIERE DEL SEBINO – #DIORAMADOC

“Inverno nelle Torbiere del Sebino” è il secondo video del nostro format DioramaDOC dedicato alle riprese effettuate in natura.
Nel video di oggi ci troviamo in una Riserva naturale protetta, quella delle “Torbiere del Sebino”, situata vicino al Lago d’Iseo.

La Riserva delle Torbiere è un prezioso gioiello di biodiversità, incastonato nel mosaico di paesi, cittadine e vigneti che caratterizza quella parte della provincia di Brescia chiamata “Franciacorta”. Il paesaggio si presenta come una immensa distesa di canneti e di acquitrini, in cui si possono fare delle camminate, immersi in un silenzio ed una pace incredibili.

In una fredda giornata di gennaio, tutto sembra immobile, coperto da una coltre di ghiaccio e stretto dalla morsa dell’inverno.
Eppure si tratta di uno scenario di facciata.

Dai loro nascondigli notturni, escono intirizziti gli abitanti della riserva pronti per dedicarsi alle loro attività quotidiane.

ELEFANTI, BRACCONIERI E FAKE NEWS – Miti e falsi miti

“Elefanti che nascono senza zanne per difendersi dai bracconieri”, “Madre Natura che usa l’evoluzione per proteggere gli elefanti dalla caccia” e altri titoli del genere.
In questo video vedremo il caso di come una non adeguata comunicazione da parte di importanti testate giornalistiche italiane porti a confusione nei confronti di come funzionano realmente le cose.

I FELINI MACULATI E COME RICONOSCERLI / #FOCUS

Leopardo, Ghepardo e Giaguaro. Tre grandi predatori spesso confusi per le loro macchie e per il loro essere felini. Nella puntata di oggi della rubrica #Focus approfondiremo i diversi aspetti che li caratterizzano e li rendono unici.

Scoprirai di più riguardo al loro areale, alle loro particolarità nella caccia e alle loro caratteristiche fisiche. Grazie ad immagini e disegni esplicativi vedrai le differenze nel manto e nella loro struttura fisica e ti sarà più facile sviluppare l’approccio nella comprensione di questi grandi super-predatori.

I SEGRETI DELLA MONTAGNA – Val di Scalve – #DioramaDOC

Nel video di oggi ci troviamo in una valle della provincia di Bergamo, in un luogo che sembra quasi essere fuori dal tempo.

Cime innevate fendono l’aria di una fredda giornata di inizio inverno come taglienti lame ghiacciate e si fondono con i colori caldi dell’autunno creando un’atmosfera magica e suggestiva.

Le montagne così imponenti e maestose a prima vista sono, dopo uno sguardo più attento, piene di segreti, che vengono svelati allo spettatore mano a mano che il suo viaggio verso la vetta si va compiendo.

Il paesaggio crea infinite storie tra i suoi vari elementi.
Passeggiando possiamo infatti notare delle bacche scarlatte che brillano al sole del mattino, nota di colore in un paesaggio dominato dai toni del marrone e del bianco.
Alcuni falchi giocano a nascondino tra le fronde ormai spoglie dei faggi.
Un ragno esce dal suo nascondiglio per trovare del cibo su un tappeto di foglie secche.
Gocce d’acqua si rincorrono scivolando da umide pareti di roccia andando ad alimentare i rivoli e i puri torrenti montani.