IL BRANCO DI LUPI DELLE LEGGENDE

Tra i monti di Campo Imperatore, in Abruzzo, un branco di 25 lupi si sta facendo strada fra le neve fresca.

I primi 3 lupi del branco sono quelli deboli e malati. Loro danno il ritmo alla camminata di tutto il branco. Se fosse stato il contrario, loro sarebbero rimasti ultimi e sarebbero morti. In caso di attacco loro sono i primi ad essere sacrificati. Questi creano il percorso nella neve per far risparmiare energia a quelli che stanno dietro di loro.

Sono seguiti da 5 lupi forti che formano l’avanguardia. Invece, al centro, si trova la ricchezza del branco, 11 lupe. Successivamente gli altri 5 lupi formano la retroguardia.

L’ultimo, quasi isolato dal branco, è il leader. Lui deve vedere bene tutto il gruppo per poterlo controllare, dirigere, coordinare e dare i comandi necessari.

Fonte del testo: Facebook

LA BUFALA DEL BRANCO DI LUPI

Ok, alza la mano se anche a te è capitato di sentire questa storia strappalacrime su questo branco perfetto che trasuda epicità e motivazione da tutti i pori.

Magari, l’hai letta su Facebook in qualche post motivazionale di qualche azienda, oppure sul profilo di qualche tuo amico preso bene. Vediamo, però, un po’ cosa c’è all’origine di questa bufala.

Intanto, la storia di questo branco di lupi che affronta l’inverno camminando nella neve in maniera epica risale al 2015 quando questa immagine ha cominciato a diventare virale sui social.

La storia che hai sentito, tanto piena di emozione e di pathos, è diventata virale perché trasmetteva valori forti come il senso di squadra, il senso di appartenenza, la leadership e la protezione della famiglia. Questa storia era tanto affascinante, e tanto bella, quanto falsa.

Infatti, sempre nel 2015, 2 testate giornalistiche tra cui “Il Messaggero” e il sito “Bufale un tanto al chilo” hanno smentito entrambi questa notizia presentandola per quello che è: una bufala.

La spiegazione reale dietro la foto di questo branco di lupi ha reso leggere questa notizia estremamente divertente.

CONSEGUENZE DELLA FAKE NEWS

 

Notizia che, però, se male interpretata presenta un buon livello di pericolosità perché porta avanti dei messaggi errati. Per capire meglio quali sono questi messaggi, vorrei analizzare passo passo, il testo della notizia.

Incominciamo intanto col parlare del luogo. Alcune fonti riportavano che questa foto era stata scattata in un parco della Romania, chiamato “Parco Naturale Vanatori Neamt”. spero di averlo pronunciato correttamente. Altri post, invece, riportavano che quel branco di lupi veniva esattamente da Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e della Laga.

Già questa piccola informazione errata diede luogo ad una reazione problematica come, infatti, riportato nell’articolo de “Il Messaggero”.La notizia che un gruppo numeroso di 25 esemplari di lupo si stesse aggirando per i monti dell’Abruzzo mise i pastori abruzzesi in eccessivo allarme, i quali cominciarono a dare la caccia ai branchi esistenti sul loro territorio credendo che quel branco così numeroso presentasse una minaccia per le loro greggi.

Già questo piccolo fatto potrebbe bastare per far capire quanto un’informazione anche se piccola e innocente, ma sbagliata può portare a delle conseguenze abbastanza gravi.

Il testo poi continua a raccontare una serie di eventi e di dettagli di questa foto che sono molto affascinanti, ma anche molto falsi.

I PRIMI TRE LUPI

 

Partiamo dall’inizio.

“I primi tre lupi sono quelli deboli e malati. Loro danno il ritmo alla camminata di tutto il branco se fosse stato il contrario, loro sarebbero rimasti ultimi e sarebbero morti, in caso di attacco, loro sono i primi ad essere sacrificati.”

Ok, già questa frase iniziale presenta un livello di confusione mistica e di inaccuratezza scientifica pazzesco. In quanto, mi spiegate secondo quale regola per un branco di lupi sarebbe utile e sensato mettere gli esemplari vecchi e malati alla guida di questo branco. Un esemplare vecchio e malato, per definizione, è un esemplare lento che solitamente, in natura, è destinato a soccombere.

Molto spesso, noi tendiamo ad umanizzare i comportamenti degli animali, soprattutto degli animali carismatici, cioè verso cui noi proviamo un certo sentimento come i lupi, i leoni, gli orsi, gli animali grossi e forti, le aquile, i tori. di questo ne abbiamo già parlato e ne parleremo anche più avanti è un comportamento totalmente insensato perché gli animali sono animali e i loro comportamenti vanno interpretati a seconda del contesto in cui si trovano ricordando che loro sono animali, non esseri umani.

Mentre per un gruppo di persone, in una situazione di necessità sembrerebbe sensato aiutare le persone che non ce la fanno quindi gli individui vecchi, malati, con problemi di mobilità nell’ottica di un branco di lupi, questa è una soluzione sbagliatissima perché perdendo tempo e perdendo risorse ed energie ad aiutare degli esemplari che sono vecchi e malati anche gli esemplari giovani, in situazioni di necessità, rischiano di soccombere. quindi venendo meno al primario istinto di ogni specie vivente, ovvero la propria conservazione e sopravvivenza. Tutto questo senza contare che tendenzialmente nei branchi di lupi gli esemplari vecchi e malati molto spesso accorgendosi del fatto che non possono stare al passo degli esemplari più giovani sentono di essere ormai diventati superflui si allontanano di loro spontanea volontà dal branco, trascorrendo in totale solitudine i loro ultimi giorni di vita.

Tra l’altro, in questa storia, il livello di confusione cerebrale massimo si raggiunge quando si legge:

“Se fosse stato il contrario, loro sarebbero morti e in caso di attacco loro sono i primi sacrificati.”

Cioè, fammi capire, tu tieni davanti gli esemplari vecchi e malati perché così non muoiono rimanendo indietro, ma sono i primi ad essere sacrificati in caso di attacco? Geniale! Tra l’altro, essendo il lupo grigio, in Europa e in Nord America uno dei più grandi predatori sul territorio mi spiegate da chi verrebbe questo attacco? L’unico animale che potrebbe attaccare un branco di lupi sarebbe un orso grizzly o un orso, però dovete trovarmi un orso sano di mente che attaccherebbe un branco di 25 lupi da solo. Ora l’orso è forte e coraggioso, ma non è scemo. Quindi anche se riuscirebbe ad avere la meglio sui primi tre membri malati e vecchi poi ne avrebbe altri 22 membri sani e in forze con cui combattere, insomma una lotta un po’ impari.

LA VERA RICCHEZZA DEL BRANCO

 

Ma non è finita qua, perché la seconda parte del testo è ancora più spettacolare.

Si legge infatti:

“Sono infatti seguiti da 5 lupi forti, che formano l’avanguardia, invece al centro si trova la ricchezza del branco 11 lupe, successivamente gli altri 5 lupi formano la retroguardia.”

Questo pezzo di testo ha l’obiettivo di far sentire il lettore immedesimato sia che sia un maschio sia che sia una femmina. Scritto come è stato scritto, permette l’uomo di sentirsi forte e vigoroso nei confronti della sua donna e permette alla donna desiderosa di protezione nei confronti del proprio uomo forte e muscoloso di sentirsi al sicuro.

Quando leggo queste cose a me viene tenerezza nei confronti di chi le ha scritte, perché io lo so che questa persona sta credendo veramente di suscitare un emozione nei confronti di chi legge peccato che, invece, quando io leggo questo genere di notizie l’unica emozione che veramente riesco a provare è… questa.

Anche qui il livello di psico-confusione è altissimo. Infatti, ci sono 5 lupi davanti e 5 lupi dietro, per un totale di 10 lupi che proteggono altri 11 lupi, in mezzo.

Cioè, io la mattina mi vedo questi lupi raccolti in cerchio, con il maschio alfa che parla e dice: “Voi tre vecchi davanti che tanto non servite voi 5 lupi davanti che siete l’avanguardia altri voi 5 lupi, bei maschioni forti, dietro che fate la retroguardia 11 femmine, voi in mezzo che tanto lì state, bene state, non c’è da cucinare, non c’è da pulire, lì in mezzo che non rompete le p***e” e sotto queste direttive, fantasticamente dette dal maschio alfa i lupi cominciano a camminare nella neve come se non ci fosse un domani.

Ma la frase che più veramente è succosa da leggere è: “Al centro si trova la ricchezza del branco… 11 lupe.

Questa frase è particolarmente insensata perché, al di fuori della stagione degli accoppiamenti, un lupo maschio e un lupo femmina all’interno del branco hanno quasi pari peso, nel senso che i compiti che si svolgono in un branco di lupi sono difendere il territorio, difendere i membri e cacciare, procacciare il cibo.

Ora che questi compiti vengano svolti da maschi o da femmine è totalmente ininfluente per il branco. Inoltre, per quanto riguarda l’affrontare un avversario pericoloso come un orso, per esempio, un lupo maschio o un lupo femmina, sono praticamente uguali.

L’unico momento in cui un lupo maschio può proteggere una femmina e l’eventuale prole, è appunto durante la stagione degli accoppiamenti e quando le femmine hanno i cuccioli. Se proprio vogliamo essere precisi, la vera ricchezza del branco dovrebbero essere i cuccioli, che rappresentano le future generazioni. Questo però succede finché non avviene un periodo di carestia.

Infatti, i membri di un branco di lupi, in periodi di carestia, sono soliti cibarsi degli esemplari deboli, vecchi, malati e, a volte, anche dei cuccioli.

Quindi, diciamo che, la compassione e la benevolenza umana e la carità delle persone buone non sono esattamente installate nei lupi, visto che lo scopo e l’obiettivo principale dei lupi nel loro ambiente naturale è quello di sopravvivere, non tanto di diventare amici.

Quindi, una femmina di lupo non ha assolutamente bisogno di essere protetta da un maschio di lupo. Nel suo ambiente naturale se la sa cavare benissimo da sola tranne forse quando ha dei cuccioli dove è più debole e debilitata a causa dell’allattamento. Provateci voi ad allattare cinque o sei cuccioli di lupo alla volta.

E poi, in ultima posizione, abbiamo la vera ciliegina sulla torta, tenetevi forte.

IL LEADER CHE SEGUE L’INTERO BRANCO

 

Il testo, infatti, si conclude con: “L’ultimo, quasi isolato dal branco, è il leader. Lui deve vedere bene tutto il gruppo, per poterlo controllare, dirigere, coordinare e dare i comandi necessari.

Ok, come, infatti, potete vedere dalla foto, l’ultimo membro del branco è leggermente distaccato rispetto agli altri.

Ora, a parte il fatto che da una semplice foto non si può capire perché l’ultimo membro sia leggermente distaccato da gli altri, c’è da dire che non è come in autostrada dove si mantengono le distanze di sicurezza e i lupi vanno sempre in giro secondo questa formazione.

Magari, che ne so, l’ultimo membro è leggermente distaccato perché si è fermato per fare i suoi bisogni.

Insomma, non possiamo dirlo da una semplice foto.

E poi, anche qua, c’è un livello di psicoconfusione incredibile perché spiegati come un lupo, che è l’ultimo di una fila di 25, riesce a coordinare e a vedere tutto il branco percorrendo un terreno in salita.

Non solo in salita, il sentiero dei lupi è tra l’altro anche curvo come fa un lupo che sta in ultima posizione a vedere il primo membro di una fila indietro dietro una curva.

Spiegatemi.

Cos’è un lupo… speciale, un lupo particolare…

Cos’è, lui è più alto degli altri?

Riesce a vedere oltre la curvatura terrestre?

Ha dei poteri paranormali?

E’ sensitivo?

Prevede il futuro?

Qual’è il suo segreto? E’ forse il protagonista di un nuovo film Marvel che vedremo al cinema?

E poi non riesco a capire come fa un lupo che è dietro a tutti a poter dirigere un lupo che sta davanti a tutti che sta a 100 metri da lui. Cioè io mi immagino questa scena in cui c’è questo lupo, il capobranco che fiero cammina nella neve e ad un certo vede il primo, il primo dei vecchi e malati, che sbaglia direzione e allora dice a quello davanti a se: “Oh… coso… chiamami… oh… Nonno! Tu là in fondo, va che…! Stai sbaglian… Di là! Dobbiamo andare di là! La direzione è sbagliata!”

Cioè, vi immaginate una cosa del genere? Non si può fare. E’ totalmente assurda. Basta usare un po’ di logica.

Ok, dopo aver appurato e analizzato passo passo che questa notizia è una vera bufala vediamo un po’ qual è la spiegazione dietro questa notizia cominciamo intanto parlando dell’immagine.

DA DOVE DERIVA L’IMMAGINE

 

Da dove viene quest’immagine? Da dove deriva?

Quest’immagine, che non è come riportavano alcuni post, un’immagine satellitare, ma è una foto, proviene da un documentario della BBC Earth, un documentario chiamato “Frozen Planet”.

In questo documentario si parlava di animali che vivono in condizioni proibitive di clima, di ambiente e di meteo, le condizioni del grande Nord, al limite del Circolo Polare Artico.

Questa foto, infatti, ritrae un branco di lupi che sta camminando tra le nevi e le montagne del Nord del Canada in particolare, nel Wood Buffalo National Park. Un luogo, quindi, ben lontano sia dalla Romania sia dalle montagne di Campo Imperatore, in Abruzzo. E questa cosa è molto importante perché in un ambiente come il Parco Nazionale d’Abruzzo per quanto possa essere esteso un branco di 25 esemplari di lupo, tutti insieme, è leggermente grandino.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che un branco di queste dimensioni ha bisogno di un territorio molto ampio in cui ci sono un gran varietà di prede prede che devono essere di grosse dimensioni, come per esempio renne, cervi, buoi muschiati, bisonti. Un tipo di fauna che è piuttosto difficile trovare nel Parco Nazionale d’Abruzzo.

Gli esemplari, infatti, del Parco Nazionale d’Abruzzo tendenzialmente, vanno in giro in gruppi un po’ più piccoli, di solito di 6 o 7 esemplari questo è anche un po’ il trend di varie popolazione di lupi europei e italiani. Il lupo della foto fa parte della sottospecie del lupo del McKenzie Canis lupus occidentalis che rappresenta la sottospecie più forte, più grossa, e anche più resistente ai climi freddi di tutto il mondo.

Questo gruppo di 25 lupi sta camminando nelle neve molto probabilmente seguendo la traccia di qualche gruppo di bisonti.

PERCHÉ CAMMINANO IN FILA INDIANA?

 

Ora, come mai questi lupi stanno camminando tutti quanti in fila indiana?

Camminare in fila indiana, per i lupi, soprattutto in ambienti molto nevosi, è un abitudine molto comune, infatti così facendo minimizzano lo sforzo di camminare nella neve alta essendoci un esemplare tendenzialmente forte, di forte costituzione, che traccia il sentiero, e quindi gli altri camminando nel sentiero tracciato fanno meno fatica.

Tra l’altro, l’autore della foto, ha rivelato in un’intervista che il leader di questa fila indiana di lupi era addirittura una femmina che non solo non ha bisogno della protezione dei maschi, ma è stata addirittura in grado di guidare tutto il branco.

Infatti, stiamo parlando della femmina alpha.

In un branco di lupo, infatti, di solito, il compito di tracciare delle nuove rotte e dei nuovi percorsi in territori sconosciuti spetta alla coppia alpha, maschio o femmina che sia.

Come abbiamo detto prima, infatti, durante l’anno, poco importa se sia maschio o femmina a portare avanti un compito all’interno del branco. C’è un livello di parità tra maschio e femmina piuttosto elevato. A guidare invece le spedizioni e le pattuglie nel proprio territorio ci pensano sia la coppia alpha che la coppia beta.

Leggendo l’intervista sul sito della BBC, tra l’altro, si scopre che la storia dietro questa foto è altrettanto, se non addirittura più affascinante della bufala che è stata montata dietro. Nella descrizione di questo documentario, infatti, l’autore svela che è stato affascinato da questa visione di questi lupi che camminano in fila indiana nella neve.

Si tratta dei lupi della sottospecie del McKenzie, che, essendo specializzati nella caccia dei bisonti, sono i lupi più forti e potenti della terra.

Queste sono parole che nascondono una grande ammirazione e venerazione di questo animale da incutere una specie di timore reverenziale nello spettatore. Veniamo un po’ alla conclusione di questo video. Cosa ci resta da questa storia? Intanto una considerazione

SMETTIAMO DI UMANIZZARE GLI ANIMALI

 

Noi umani dobbiamo smettere di umanizzare comportamenti animali per creare delle storie che sono evocative, strappalacrime, ma soprattutto… false.

Storie che, qualche volta, come in questo caso, hanno uno scopo nobile. Infatti, questa storia era stata creata per suscitare un emozione nel lettore in modo tale da sensibilizzarlo sulla protezione e la salvaguardia del lupo altre volte questa storia è stata utilizzata, invece, per uno scopo meno nobile, ovvero, quello di raccimolare dei like e della visibilità, con una storia ben scritta e coinvolgente.

Quello che però deve succedere è che se l’obiettivo è sensibilizzare il lettore sulla protezione e la salvaguardia ambientale o di una particolare specie questo obiettivo deve essere raggiunto raccontando delle storie vere e supportate da dei dati scientifici storie che permettano di apprezzare e di amare un’animale specifico in questo caso, il lupo, solamente per quello che è e non per un’immagine idealizzata che si ha di esso sia questa positiva o negativa per proteggere la natura bisogna imparare a conoscerla e ad ammirarla per quella che è senza appiccicarci dei significati e delle interpretazioni umane.

Per approfondimenti, vi lascio i link dell’articolo de “Il Messagero”, dell’articolo sul sito “Bufale – Un tanto al chilo” e vi consiglio di vedere il documentario della BBC “Frozen Planet”.

Non posso non chiudere con dei ringraziamenti. Ringrazio il mio amico e socio Antonio Di Meglio che ha doppiato la parte iniziale del video sul canale Youtube dove si sente la storia del lupo. Ringrazio voi, il nostro pubblico, per aver visto il video fino a qua e per il sostegno che ci state dando.

Ricordate che potete lasciare un commento qua sotto parlandoci della vostra esperienza.

  • Conoscevate questa notizia del branco di lupi?
  • Anche voi siete stati triggerati come sono stato triggerato io?
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Simone Zoccante